martedì 28 aprile 2009

Yeahhhh oggi è il mio giorno fortunato !!!!!
Sono riuscita ad intervistare tra mattina e pomeriggio tutti gli IMAM !!!!!!!

lunedì 27 aprile 2009

mail tra colleghi

Un’ idea per passare il tempo in aereo :

1: Estrai il computer dalla tua borsa

2 : Aprilo dolcemente

3 : Accendilo

4 : Assicurati che il tuo « vicino » stia guardando il tuo schermo

5 : Guarda una bella fotografia della tua famiglia

6 : Chiudi gli occhi, leva il capo al cielo e tendi le braccia in segno di preghiera

7 : Fai un profondo respiro e clicca qui : www.thecleverest.com/countdown.swf

8 : Guarda il volto del tuo vicino.

mercoledì 22 aprile 2009

Anche con quest’aria primaverile di giri in bicicletta venire al lavoro non mi pesa perché questi sono pazzi come me quindi mi sento a casa!
Continua la lotta per le interviste in moschea.. dopo aver aspettato un’ora in pausa pranzo ed essere ritornata alle 5 ho ottenuto il numero di telefono ma non mi risponde!!
Vedremo che fare........ nel frattempo continua il lavoro di scrittura della tesi che sembra sempre non finire mai!
Stasera arriva miss Mariz che dorme da me e domani ci trasferiamo ad Alfort dai ragazzi così non disturbiamo la coinquilina con cui la convivenza è serena, ci vediamo solo a cena ma l’esperienza insegna che anche quelle 2 ore possono essere complicate!

mercoledì 15 aprile 2009

Eccomi di rientro dalle bellissime vacanze di Pasqua, al lavoro si respira ancora aria di festa, e finalmente qui fa caldo!!!!!
Sono in fase prepariamo la casa per accogliere (falsa!) la nuova coinquilina, che arriva domani. buona giornata a tutti!

giovedì 9 aprile 2009

a chi mi chiede: ma tu lì, cosa fai? "sensazioni"

rubo dalla bozza di tesi
Ho scelto di lasciare come ultime interviste quelle riguardanti il mondo dell’islam perché inizialmente mi spaventava: il timori di non farmi capire, un eventuale passo falso entrando in questa cultura che a noi europei sembra cosi estranea ed ai musulmani praticanti cosi sacra
Subito le prime settimane ho chiesto ad un conoscente di origine maghrebina di accompagnarmi nella grande moschea di Parigi che si trova nel 5 arrondissement.
Ovviamente la presenza di questi turisti così irrispettosi, con queste scollature, gli schiamazzi e le macchine fotografiche, mi ha dato le stesse brutte sensazioni che si possono però vivere nel visitare un qualsiasi tempio;
La cosa che però mi ha colpito in tutto il tempo che ho dedicato a questo studio è come tra i musulmani ci sia più una cultura di condivisione, della preghiera, dei problemi, della quotidianità.
Nel quartiere ci sono diverse moschee: rue Myhra, rue Polonceau (El fath), rue Stephenson e rue de Cave. Quest’ultima è stata chiusa di recente perché (? Da scoprirsi spero con lei interviste)
Ci sono volute diversi tentativi per raggiungere telefonicamente in responsabili, in Rue Myhra non hanno il telefono mi reco così direttamente sul posto e parlo con il guardiano che, anche se non vuole dirmi come si chiama, si dimostra molto gentile e disponibile dice che posso lasciare i miei dati o ripresentarmi venerdi alle 13.00 per conoscere il responsabile; io decido di fare entrambe le cose.
Il venerdì successivo mi presento come d’accordo ma, essendo il giorno più importante per la preghiera dei musulmani il responsabile ha tempo solo per stringermi la mano e prendere ancora una volta i miei contatti con la promessa che mi chiamerà presto.
Nel frattempo ho deciso di evitare la moschea in rue Stephenson che mi è stata fortemente sconsigliata da padre Gianni e che è stata definita dal guardiano di rue myhra come “una setta”; so sarebbe molto interessante fare un tentativo ma ho fiducia nei consigli che mi sono stati dati.
Mi reco quindi alla seconda moschea, in rue Polonceau dove, anche lì, sono in atto i preparativi per la preghiera, grandi tappeti occupano la strada io mi fermo a guardare affascinata e mi stupisco di come tanti non credenti possano attraversare le transenne come se nulla fosse, senza farsi travolgere da un simile spettacolo;
sono sufficienti 5 minuti in cui mi siedo su un muretto per scrivere il mio numero di telefono sul questionario da lasciare al responsabile per trovarmi circondata da diversi uomini (donne pochissime, quelle presenti hanno una certa età e sono ai bordi della strada a chiedere l’elemosina); una ragazza da sola, a capo coperto ma visibilmente non musulmana desta subito l’attenzione, l’interesse o, in alcuni casi, il fastidio di alcuni presenti.
Chi si avvicina e mi chiede se può aiutarmi, chi tenta di avere il numero di telefono dicendo che è in stretto contatto con il responsabile, chi si limita a studiare ogni mio movimento da lontano.
Io capisco che per il momento è sufficiente, tolgo temporaneamente il disturbo e mi ripresento a fine preghiera.
Cerco di parlare con le persone della sicurezza per spiegare che non voglio intervistare adesso ma solo lasciare il mio numero e, chi gentilmente chi meno, mi dicono di ripresentarmi che il responsabile non ha tempo. Finalmente un uomo si avvicina, cerca di capire cosa voglio, io cerco di non dare troppe informazioni, troppa gente è più interessata a me che a quello che faccio e mi dice di aspettare che ci pensa lui; non so chi sia, cosa rappresenti e non ho avuto modo di ringraziarlo ma sta di fatto che il responsabile è arrivato, si è scusato dicendo che ha poco tempo ed ha finalmente preso il numero di telefono.
Qualche sera dopo raccontavo il mio pomeriggio a Padre Gianni ed a Raoul, un parrocchiano che era con lui e mi hanno consigliato di ripresentarmi con un uomo, che avrò senz’altro più attenzione ma io per ora non voglio arrendermi, ho come la sensazione che il problema non sia questo ma che il giorno sia sbagliato (come se mi presentassi in una chiesa la domenica mattina) e che i responsabili siano davvero poco a Parigi a causa delle imminenti elezioni in Algeria.
Aspettiamo la telefonata!
Eccomi qui
Un po’ di silenzio in questi giorni in preparazione del rientro pasquale che è stasera !!!!!
Nel frattempo comunicazione ufficiale: dal 16 aprile ho una nuova coinquillina…vietnamita ovviamente (il mio proprietario di solito affitta solo a studenti vietnamiti) ero in the middle of illusion che sarei stata da sola due mesi :-( !
Vedremo come andrà, nel frattempo ieri reparazione zaino del rientro in cui ho messo tutte le cose invernali ma qui fa ancora freddo !!!

giovedì 2 aprile 2009

trasporti a Marie de Lilas (che poi, per 10 mt, è Romainville)

La mattina mi alzo e sono già in ritardo, ci vogliono 10 min in più che da Barbès ma al momento di puntare la sveglia non riesco ad accettarlo; perdippiù la mia splendida collega Cristine mi sta educando all’importanza della colazione per affrontare la giornata ( compro il latte!!!)
quindi poi è tutto un correre.
Esco di casa e subito fuori c’è la fermata del pulman che passa ogni 15 (quindici!!!) minuti
Alla fermata non c’è mai nessuno perché stanno facendo i lavori e 20 metri dopo il pulman resta bloccato 5 min per il semaforo del senso alternato
Cosi l’autista , che è davvero una brava persona, sa già di lasciare la porta aperta ed al volo arriviamo tutti, la scena raccontata non da l’idea, dovrei riprendere il tutto con una videocamera corsa ad ostacoli e passaggio del testimone (il “navigo” per essere timbrato) poi, essendo in Banlieu ci si spinge lo stesso, ma dopo ci si scusa.
Stamattina ho anche conosciuto una signora che dopo avermi quasi buttato a terra con lo zaino ed esserci scusata si è risentita perché l’ho guardata “ di traverso” io le ho ripsosto “ signora tout ca va bien, mi sto solo abituando”
E siamo al primo step
Poi c’è la metro
Come potete vedere dalla cartina, che spero di riuscire a pubblicare, ci sono due strade possibili, ho optato per la più lunga ( cambio a Belleville) perché è più rilassante Luca dice di provare con il pullman ma per me è un casino!